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Un Vescovo solerino in Egitto: mons. Perpetuo Guasco

06/10/2009

 

Da Solero un Vescovo missionario in Egitto.

In occasione del pellegrinaggio parrocchiale in Egitto (20-26 ottobre 2009), per il gemellaggio con la comunità francescana dove ha lavorato mons. Perpetuo Guasco (morto 150 anni fa) presentiamo un’introduzione della figura e l’opera di questo missionario di origini solerine.

Martedì 6 ottobre don Maurilio Guasco ha tenuto una conferenza su questo Vescovo missionario. QUI SOTTO il COLLEGAMENTO per ASCOLTARE la CONFERENZA.


1. Breve introduzione biografica dei mons. Perpetuo Guasco

Nacque il 2 luglio 1803 da Perpetuo Bruno e Francesca Maria Mantelli, quarto di cinque fratelli. La casa natale si trova a Solero, in via Piepiani, chiamata popolarmente “Ca’d Bona”. A sedici anni, rispose alla chiamata di Dio nell’adesione all’ideale francescano. Perpetuo si presentò al convento di S. Maria degli Angeli, in Assisi, dove chiese di vestire l’abito dei Frati minori, diventando Fra Luigi. Dopo avere terminato gli studi a Narni (1826) diventò sacerdote nella cattedrale in quella stessa città. La sua vita cristiana, esemplare tra i confratelli francescani, fu motivo il 14 febbraio 1836, per l’elezione a superiore del Convento del SS. Salvatore, dove ha sede la Custodia di Terra Santa (un 'altra gloriosa figura di Solero succedette a mons. Guasco come Custode di Terra Santa dal 1859 al 1863: Padre Bonaventura Robotti). Per il nuovo Padre Custode furono tre anni di immani fatiche e di travaglio spirituale dovendo lottare per difendere i diritti dei Francescani nella Terra di Gesù. Testimonianze di questo travagliato periodo sono le lettere che P. Perpetuo scriveva al Ministro Generale in Roma, P. Giuseppe d’Alessandria della Rocca. Fu poi nominato Vicario Apostolico d’Egitto e ordinato Vescovo. Lavorò presso il convento francescano del Muski, al Cairo, fondando scuole e chiamando alcune religiose a servire nella missione. Fece costruire anche la Cattedrale di S. Caterina ad Alessandria d’Egitto.
Il 26 agosto 1859 moriva improvvisamente nel convento del Muski, dopo poche ore di agonia, all’età di 56 anni. Fu sepolto nella chiesa dell’Assunta, la chiesa dello stesso convento egiziano, nel pavimento del presbiterio.

Il Convento Francescano del Muski
Il Convento francescano del Muski, al Cairo, è l’istituzione cattolica più antica dell’Egitto. Sorse nel 1632 accanto all’ambasciata veneta. La parrocchia collegata al Convento, ai primi del ‘900, contava circa 20 mila anime, la maggioranza italiani (poi maltesi, austriaci, francesi, orientali...). Ma col tempo e con le guerre i parrocchiani, in maggioranza europei, tornarono ai
paesi d’origine e il convento rimase vuoto. Percio’ nel 1954 fu fondato il Centro Francescano di Studi Orientali Cristiani, che ha dato nuova vita al convento e al quartiere.
Attualmente l’attività dei Frati Francescani si esplica, sinteticamente, in due settori: il Centro di studi e le opere caritative.

2. Il Centro di studi

Il Centro Francescano di Studi Orientali Cristiani, fondato nel 1954, si occupa del Medio Oriente Cristiano (le antiche Comunita’ cristiane: Copti, siriani, Maroniti, Armeni, ecc.). Possiede una preziosa biblioteca che fornisce agli studiosi di materie cristiane del Cairo libri e materiale per la ricerca e lo studio. Ci frequenta la classe colta del Cairo, per lo più professori e studenti di università. E’ un punto d’incontro vivo e concreto col mondo musulmano e ortodosso. Il 90% dei frequentatori, se non più, sono musulmani. Da quando il nostro Centro esiste, sono iniziati al Cairo anche gli studi cristiani (su Bizantini, Medio Evo cristiano, Crociate, filosofia cristiana, ecc.). La presenza quindi, poco nota, ma molto efficace, del Centro studi non è solo culturale ma anche ecumenica e di dialogo.
Il Centro quindi rende un grande servizio culturale al mondo cristiano e musulmano del Medio Oriente. La rete di rapporti che mantiene con gli istituti e persone di cultura dell’Oriente e Occidente è molto preziosa. Esso costituisce un ottimo veicolo per la convivenza e il mutuo rapporto con l’altro. Nel mondo della globalizzazione, i rapporti culturali costituiscono uno dei migliori mezzi per costruire e gettare ponti, al di là di ogni divisione e differenza.
La presenza dei frati in questo quartiere povero, armonizza pienamente con la vocazione francescana e risponde quanto mai all’incremento culturale e sociale e agli altri servizi umanitari.
La biblioteca e il Centro Studi sono sostenuti economicamente dalla Custodia di
Terra Santa (l’istituzione retta dai Frati minori che cura la presenza e le opere cattoliche nel medio Oriente), che distribuisce gli aiuti ricevuti durante la Giornata mondiale per la Terra Santa, che si celebra il Venerdì Santo in tutte le Parrocchie.

3. Le attività caritative

Le attività caritative sono quelle legate alla parrocchia, che in pratica esiste ancora… ma senza parrocchiani, scrive P. Vincenzo Mistrih. Svolge la sua attività nel quartiere, dove ancora frequentano parecchi cristiani in maggioranza copti-ortodossi. Oltre alle celebrazioni liturgiche – per lo più in lingua araba – i frati minori gestiscono un oratorio, per l’accoglienza della gioventù e delle famiglie e un
asilo d’infanzia per i bimbi cristiani del quartiere.
I francescani fanno molta carità, grazie a quello che ricevono dai benefattori. Vicino alla parrocchia c’è un quartiere di cristiani ortodossi, agglomerati lì da secoli, molto attaccati alla loro fede in Cristo, ma molto poveri.
E da sempre sono amici dei frati. Gli aiuti che ricevono sono con frequenza giornaliera (medicine, scolarità, vestiti, alimenti, ecc.). In questi ultimi tempi i frati hanno avviato le adozioni a distanza. Sono in corso circa 25 adozioni, con dei benefattori, in maggioranza italiani. Le opere di carità le sostengono questi benefattori, oltre ad altri locali ed
esteri. Chi volesse partecipare può contattare la Parrocchia di Solero (0131.217.219).

 

• Conferenza di don Maurilio Guasco su Mons. Perpetuo Guasco - 9.896,98 Kb

 

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