Home page Parrocchia Attività Oratorio Pubblicazioni Spiritualità Gallery Informazioni
Share |
 

Mons. Giuseppe Versaldi nominato Prefetto degli Affari Economici della Santa Sede

L'annuncio nel giorno di S. Matteo

21/09/2011

 

L’annuncio dato dalla Santa Sede alle 12 di mercoledì 21 settembre
MONSIGNOR VERSALDI NOMINATO DA BENEDETTO XVI
ALLA PREFETTURA DEGLI AFFARI ECONOMICI DEL VATICANO

Il Santo Padre Benedetto XVI ha chiamato il nostro Vescovo Giuseppe Versaldi a presiedere la Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, elevandolo nel contempo alla dignità di Arcivescovo. La Prefettura degli Affari Economici - istituita da Paolo VI il 15 agosto 1967 e Giovanni Paolo II, con la Costituzione Apostolica “Pastor Bonus” del 28 giugno 1988, ne ha precisato le funzioni istituzionali, la composizione e le attribuzioni - ha la vigilanza ed il controllo sulle Amministrazioni che dipendono dalla Santa Sede o che ad essa fanno capo. E’ composta da un Collegio di Cardinali, uno dei quali riveste l’ufficio di Presidente coadiuvato dal Prelato Segretario e dal Ragioniere Generale. La Prefettura esamina le relazioni circa lo stato patrimoniale ed economico nonché i bilanci consuntivi e preventivi delle Amministrazioni, redige il preventivo ed il bilancio consolidato della Santa Sede, esercita la vigilanza circa le iniziative economiche delle Amministrazioni, esprime il parere sui progetti di maggiore importanza.
-


OBBEDISCO AL PAPA MA NON VI LASCIO

Una nomina a sorpresa, che cosa significa?
In effetti le cose si sono succedute velocemente e la richiesta da parte della Santa Sede mi ha colto impreparato sia per i tempi sia per l’incarico. Ma di fronte alla domanda di un aiuto diretto al governo del Papa non ho potuto negare il mio assenso, anche se mi costa assai lasciare la diocesi di Alessandria al cui popolo mi sono legato come un pastore al proprio gregge. E proprio per questo ho chiesto ed ottenuto di poter concludere la Missione cittadina che entra ora nel vivo e si concluderà con l’ottavario della Ma-donna della Salve. Posso confidare che Benedetto XVI ha apprezzato questa mia richiesta come giusta preoccupazione pastorale, anche se dovrò fare la spola tra Roma ed Alessandria.

Presidente della Prefettura degli affari economici della Santa Sede: ci spiega in che cosa consiste questo suo ruolo?
Le cito l’art. 1 del regolamento di questo Ufficio della Santa Sede che recita: “La Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede è il Dicastero preposto all’indirizzo e alla programmazione economica, come pure alla vigilanza e al controllo delle Amministrazioni della Santa Sede o che ad essa fanno capo, quale che sia l’autonomia di cui esse godono”. Un duplice scopo, dunque, nei confronti della amministrazione dei beni della Santa Sede: darne l’indirizzo e la programmazione nonché essere organo di vigilanza e controllo nei confronti degli istituti a cui è direttamente affidata l’amministrazione.

Sembra più un lavoro di esperti laici che non di un Vescovo...
In effetti, il lavoro tecnico circa l’amministrazione dei beni della Santa Sede è affidato in maggioranza a laici esperti in tale materia che fanno parte de-gli Officiali, dei Revisori contabili e dei Consultori e di Esperti. Tutti costoro però agiscono in dipendenza dal Presidente della Prefettura assistito da un certo numero di Cardinali con un Segretario Prelato. La ragione di tale struttura è importante perché sottolinea il carattere specifico della amministrazione dei beni ecclesiastici in genere e di quelli della Santa Sede in particolare: sia il possesso sia l’amministrazione di beni materiali deve ubbidire alle finalità proprie della Chiesa evitando il rischio di lasciarsi omologare dalla mentalità mondana. Si tratta, in altre parole, di evitare un duplice errore: quello di chi vorrebbe una Chiesa priva di quei beni temporali necessari come mezzi per svolgere la sua missione nel mondo, che è sì di ordine spirituale, ma incarnata in una realtà umana che richiede anche strumenti materiali per l’annuncio del Vangelo, per il culto a Dio, per il dignitoso sostentamento dei ministri sacri, per la carità verso i poveri; ma c’è anche da evitare il rischio che il trattare i beni temporali faccia dimenticare la loro finalità spirituale e porti ad una semplice ricerca di profitto fine a se stesso, trasformando il mezzo in fine. Credo che questa preoccupazione evangelica giustifichi pienamente la presenza di ecclesiastici in questo campo ed io mi impegno a servire la S. Sede in questa sua giusta preoccupazione in tempi non facili.

E che ne sarà della nostra diocesi di Alessandria?
Intanto va detto che la sede non rimane vacante, essendo io stato nominato Amministratore apostolico fino alla nomina del mio successore (dopo la conclusione della Missione). Con l’incoraggiamento ricevuto dal Papa, mi impegno non solo ad avviare questo nuovo anno pastorale (come stiamo facendo proprio in questa seconda metà di settembre), ma, grazie al valido aiuto dei Vicari e dei vari Delegati nonché di tutto il presbiterio, mi adopererò ancor di più sia nel governo ordinario e sia al completamento della Missione in città.

Dunque, faremo ancora un po’ di strada insieme...
Certamente tengo domicilio ad Alessandria almeno fino alla festa della nostra Patrona. Ma poi la comunione non verrà meno, perché il vincolo che unisce un Pastore al suo gregge è fondato su Cristo e la distanza da Alessandria a Roma non lo può minimamente scalfire.
Marco Caramagna

 

TORNA INDIETRO