Home page Parrocchia Attività Oratorio Pubblicazioni Spiritualità Gallery Informazioni
Share |
 

Meditazioni

25/12/2011

 

"Dio lo sa" di Sr. Nemesia Valle

Quando il bambino fa il primo passo
una voce dalla culla ch’egli lascia
gli dice: “Dove te ne vai così presto?”
Io non lo so.
Più tardi, quando piange sottovoce
lasciando la casa paterna
“Dove te ne vai?” essa gli dice.
Io non lo so.
Quando la morte lo prende nelle sue braccia
“Dove te ne vai?” gli dice la terra:
Dio solo sa la parola del mistero:
Io non lo so!”
questo è il commento alla poesia, che ha ispirato il film di Paolo Damosso
"Io non lo so"

"Questa poesia di suor Nemesia Valle, nata a metà dell’Ottocento, dà il
titolo al libro di Paolo Damosso, oltre che alla fiction televisiva da cui
esso deriva. Un titolo che è anche metafora della condizione umana, della
nostra vita che si dipana giorno dopo giorno cercando senso e
consapevolezza. Sapere di non sapere è però la condizione affinché quella
ricerca abbia una direzione, se non una conclusione. Sapere che, se pure noi
non sappiamo, c’è una voce, un Lui che ci interroga e assieme ci accompagna
e sostiene: l’unico faro che illumina la notte del nostro cammino mortale.
Questo libro riesce, in modo piano, piacevole e persino avvincente, a
tratteggiare la storia delle Suore di Carità, raccontando e intrecciando
storie del presente. Alla narrazione della vita della Beata Nemesia,
intreccia quella di suor Rita, chiamata dalla sua Superiora a trasferirsi a
Borgaro, nello stesso convento in cui la Beata ha vissuto gli ultimi tredici
anni della sua vita, a inizio Novecento. Pur vivendo in epoche diverse,
entrambe appartengono alle Suore di Carità, una Congregazione fondata nel
1799 a Besancon da Santa Giovanna Antida Thouret, sotto la protezione di san
Vincenzo de’ Paoli. Suor Rita è incaricata di partecipare a una trasmissione
televisiva in gestazione proprio su suor Nemesia. Un’occasione per parlare
delle suore in modo vero e serio, fuori dagli stereotipi proposti da certa
letteratura e da qualche spot della pubblicità: «il mondo delle suore, come
tutte le realtà è in continua evoluzione. Eppure le telecamere fissano un’immagine
che arriva non dal passato, ma dal trapassato». Per suor Rita ciò è
insopportabile e allora, man mano, si coinvolge sempre più nell’impresa di
raccontare le suore del presente attraverso la vita e le opere di una loro
sorella dell’Ottocento» (L. Ciotti, Prefazione a P. Damosso, Io non lo so,
Edizioni San Paolo, Torino, 2007).


Da uomo vero, vorrei essere prete

(Giuseppe Mancini)

Da uomo vero, vorrei essere prete
per annunciare il Vangelo non tanto con le parole
ma con ogni pezzo della vita che mi è stata donata!
Vorrei essere prete per dare speranza a chi non più ce l'ha:
a quell'uomo e quella donna che hanno disgregato la propria famiglia;
a quel bambino senza casa e senza genitori;
a quella mamma che ha ucciso la propria creatura in grembo;
a quel giovane che non ha più nessun orizzonte di vita;
a quell'uomo senza lavoro che va alla ricerca di una busta di alimenti;
a quell'uomo che colpito dalla malattia fisica sopravvive;
a quell'uomo disperato che vede solo nella morte l'unica soluzione;
a quell'uomo che fa del denaro e del sesso l'unica ragione di vita;
a quel prete che ha dimenticato Cristo presente in tutte queste persone.
Da uomo vero, vorrei essere prete
non per risolvere i problemi e le sofferenze della gente e del mondo
ma per condividere i problemi e le sofferenze della gente e del mondo.
Da uomo vero, vorrei essere prete
non per realizzare i miei desideri e i miei sogni,
ma l'unico vero desiderio e sogno di Dio che non ha bisogno delle mie miserie:
essere una delle sue tante candele per dare la sua luce nel tempo stabilito;
poi una volta consumata buttata via perché ci sarà un'altra candela!
Da uomo vero, vorrei essere prete
per dire "sì" con libertà al suo grande amore!
Da uomo vero, vorrei essere prete
non per avere una poltrona comoda,
ma per essere una poltrona per quell'uomo buttato a terra;
non per avere un bel computer dove scrivere delle belle parole per ore e ore,
ma per essere una sola parola per quell'uomo che ha bisogno d'ascolto in una di quelle ore;
non per avere una macchinetta che faccia un buon caffè per ogni giorno,
ma per preparare un buon pasto quotidiano a quell'uomo che ha fame;
non per avere una automobile con tutti i comfort,
ma per essere conforto per quell'uomo che ha consumato i suoi piedi vagando senza meta.
Da uomo vero, vorrei essere prete
non per parlare al cellulare spesso o sempre, anche quando prego
ma per essere preghiera vivente che sa anche fare del silenzio preghiera.
Da uomo vero, vorrei essere prete
non per essere servito ma per servire.
Da uomo vero, vorrei essere prete
non per parlare della Croce ma per abbracciare la Croce.
Da uomo vero, vorrei essere prete
non per parlare della Fede, della Speranza e della Carità
ma per vivere la Fede, la Speranza e la Carità essendone uno specchio fedele.
Da uomo vero, vorrei essere prete
non per parlare della Risurrezione nei giorni di festa
ma per vivere la Risurrezione nei giorni feriali, in ogni istante dall'altare alla strada.
Da uomo vero, vorrei essere prete non per me stesso
ma "per, con e in" Cristo e la sua Chiesa!
Da uomo vero, vorrei essere prete!



Quando Dio creò il papà……

Quando il buon Dio decise di creare il papà, cominciò con una struttura piuttosto alta e robusta.
Allora un Angelo che era lì vicino gli chiese: “Ma che razza di papà è questo? Se i bambini li farai piccolini, perché hai fatto il papà così grande? Non potrà giocare con le biglie senza mettersi in ginocchio, rimboccare le coperte al suo bambino senza chinarsi e nemmeno baciarlo senza quasi piegarsi in due!”.
Dio sorrise e rispose: “E’ vero, ma se lo faccio piccolo come un bambino, i bambini non avranno nessuno su cui alzare lo sguardo”.
Quando poi fece le mani del papà, Dio le modellò abbastanza grandi e muscolose.
L’Angelo scosse la testa e disse: “Ma…mani così grandi non possono aprire e chiudere spille da balia, abbottonare o sbottonare bottoncini e nemmeno legare treccine o togliere una scheggia da un dito!”.
Dio sorrise e disse: “Lo so, ma sono abbastanza grandi per contenere tutto quello che c’è nelle tasche di un bambino e abbastanza piccole per poter stringere nel palmo il suo visetto!”.
Dio stava creando i due più grossi piedi che si fossero mai visti, quando l’Angelo sbottò: “Non è giusto! Credi davvero che questi due piedoni riuscirebbero a saltar fuori dal letto la mattina presto quando il bambino piange? O a passare fra un nugolo di bambini che giocano senza schiacciarne per lo meno due?”.
Dio sorrise e rispose: “Sta tranquillo, andranno benissimo. Vedrai: serviranno a tenere in bilico un bambino che vuol giocare a cavalluccio o a scacciare i topi di campagna oppure a sfoggiare scarpe che non andrebbero bene a nessun altro”.
Dio lavorò tutta la notte, dando al padre poche parole ma una voce ferma e autorevole, occhi che vedevano tutto, rimanendo calmi e tolleranti.
Infine, dopo essere rimasto un po’ sovrappensiero, aggiunse un ultimo tocco: le lacrime.
Poi si rivolse all’Angelo e domandò: “E adesso sei convinto che un grande papà possa amare il suo piccolo bimbo?”.


---------------------------

Libri per la quaresima tra tra fede, letteratura e arte (scarica Collana Passio 2010)

---------------------------


Il sogno di quel Bambino
(Chiara Lubich)

Se Dio è disceso dal Cielo in terra per noi,
non c'è dubbio che Egli ci ami.
E se qualcuno ci ama,
anzi se Dio stesso ci ama,
tutto è più facile per noi sulla terra,
tutto è più leggibile:
dietro i tratti oscuri dell'esistenza
si può scoprire
la mano amorosa di Lui,
un perché a noi spesso ignoto,
ma un perché d'amore?

Buon Natale e auguri di pace per il Nuovo Anno!

---------------------------

La fede
(Trilussa)

Quella vecchietta che incontrai
la sera che mi spersi in mezzo al bosco,
mi disse: "Se la strada non la sai
ti ci accompagno io che la conosco,
se hai la forza di venirmi appresso,
di tanto in tanto ti darò una voce,
fino là in fondo dove c'è un cipresso,
fino là in cima dove c'è una croce".
Io risposi: "Sarà, ma trovo strano
che mi possa guidare chi non ci vede...".
La cieca allora mi prese per la mano
e sospirò: "Cammina!". Era la fede!


Spiritualmente Geniale.pdf

http://digilander.libero.it/giardinodegliangeli/

Le dieci cose che Dio ti chiederà

 

• Dieci cose che Dio ti chiederà - 568,43 Kb

• La Croce è spiritualmente geniale - 190,68 Kb

 

TORNA INDIETRO