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Lettera ai parrocchiani rimasti senza prete
01/10/2011
Nel 2010 il Centro di Orientamento Pastorale (una associazione che si occupa della pastorale italiana ha trattato il tema delle 'nuove comunità cristiane'. Al termine dei lavori, oltre al libro degli atti del convegno è stata pubblicata una bella lettera.
========================= Lettera ai parrocchiani senza prete
Ai parrocchiani rimasti senza prete
Carissimi,
siete rimasti senza prete. Vi siete accorti subito, anche se da una vita non andavate in chiesa, perché in casa c’è sempre una nonna che ogni mattina, lascia tutto e va a messa finchè le gambe la reggono, oppure perché il paese è piccolo e si sa sempre tutto di tutti, anche se non vi interessa più di tanto. Il governo taglia di tutto: insegnanti, ufficio postale, servizi di trasporto… e la chiesa taglia sui preti. Cercheremo di sopravvivere; vorrà dire che come dobbiamo andare al supermercato a fondo valle ci andremo anche a fare qualche festa in qualche chiesa.
Alcuni di voi però hanno ancora un filino di fede, e sono dispiaciuti perché il prete era sempre una presenza che indicava la strada per incontrare Dio, che ogni giorno garantiva che l’amore di Dio è vero perché imbandiva il suo Corpo e il suo Sangue e diceva: dato e versato per voi e per tutti per togliere il male che abbiamo nel cuore e nel mondo. Di una cosa però tutti voi dovete essere certi: Dio non vi abbandona mai, non si assenta dalle vostre vite.
Anche quando c’era il prete vi incontravate con lui per parlare dei vostri figli, di un po’ catechismo, della prima comunione, di come fare la festa del Santo Patrono. L’ultima volta avete dovuto battere cassa presso tutte le famiglie perché il tetto della chiesa faceva acqua e siete riusciti a svegliare generosità che non immaginavate.
Non vi serve un sosia del prete o un sacrista. Ora tocca a voi papà e mamme, nonni e nonne, ragazzi e giovani tenere viva la vostra chiesa, per tenere viva la vostra fede. Non ci può più essere nessuna mamma o papà che non insegna ai suoi figli ad amare Dio e lodarlo con le preghiere, non ci deve essere più nessun malato che resta solo, senza il conforto della santa comunione, sarà vostra cura tenere viva la preghiera per tutti, aprire la chiesetta per trovarvi a lodare il Signore, a invocarlo su tutta la vostra piccola comunità e a supplicarlo che perdoni tutto il male che si fa nel mondo, a far risuonare nella vostra vita la sua Parola, ad ascoltarla per calarla nel vostro cuore. I vostri poveri, le vostre famiglie rimaste senza nessuno che lavora, devono poter contare ancora sulla vostra solidarietà, come facevate prima quando era il prete a chiedervelo. Avete risorse da vendere, perché siete battezzati, costituiti sacerdoti re e profeti.
Certo, dovete lasciar perdere tutte quelle piccole beghe cui spesso vi lasciavate andare, i rancori mantenuti troppo a lungo, i risentimenti e gli arroccamenti nelle vostre solitudini. Dovete fare rifornimento di conoscenze e competenze, aggregarvi e collegarvi con le altre parrocchie che hanno di più. Non potete adattarvi a fare senza Dio, fuori dal mondo, in un posto tranquillo, magari protestando perché suonano le campane, gelosi di una pace che assomiglia di più a quella del cimitero. Questa non è pace, ma solitudine e povertà.
Dio facendovi mancare il prete vi ha voluto far capire che la fede è una cosa seria e che merita che voi ne diventiate i primi cercatori e i primi annunciatori a chi tra di voi lo sta abbandonando.
La Chiesa c’è ancora, fate parte di una diocesi che ha un suo vescovo. Se lì da voi c’è ancora l’Azione Cattolica, sapete che vi potete concretamente sentire uniti a tante altre persone per la vostra crescita e la vostra formazione. Il vostro vescovo ha sicuramente trovato uomini e donne e preti che lì vicino hanno deciso di non farvi mancare il loro aiuto, soprattutto la presenza del Sacramento dell’Eucaristia, ma la vostra comunità resterà viva solo se voi lo vorrete, se con tutti loro stabilirete piccoli o grandi progetti per mantenere viva la vostra fede. Andrà a finire che, proprio perché siete senza prete e lo apprezzate ora di più, Dio vi donerà la gioia di sentirvelo ancora più vicino.
Vi siamo vicini e siamo sicuri che la vostra piccola comunità sarà in grado di insegnare anche a noi come si vive oggi la fede e come si può amare e servire sempre Nostro Signore.
Gli amici del COP, che fanno comunità anche se non hanno più il prete
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