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La Caritas alessandrina ricorda Mons. Gian Piero Gosio

28/06/2012 - 30/06/2012

 

Sabato 30 giugno alle ore 10 nei locali della mensa Tavola Amica sarà scoperta una targa a ricordo di Mons. Gian Piero Gosio (1934-2010) nel secondo anniversario della sua morte.
Mons. Gosio, parroco di Quargnento dal 1967 e dal 1979 al 1998 direttore della Caritas alessandrina, è stato tra i promotori e i fondatori della mensa Tavola Amica, inaugurata il primo marzo 1990.
Con la sua solerte attività, ricordata da tutti con ammirazione, ha portato avanti gran parte delle iniziative che ancora oggi sono espressione dell'operosità sociale della diocesi, quali l'ostello e il centro d' ascolto.
Particolarmente prezioso fu poi il suo impegno durante gli eventi disastrosi del terremoto in Friuli, in Irpinia e durante l'alluvione del 1994 ad Alessandria.

La cerimonia, sabato 30 giugno alle ore 10, si svolgerà nei locali della mensa Tavola Amica in via delle Orfanelle, 25.
INTERVENITE NUMEROSI PARROCCHIANI E NON!!!!



ARTICOLO

SABATO 30 GIUGNO PRESSO LA “CARITAS” UNA TARGA – RICORDO PER MONS. GIAN PIERO GOSIO
SUGGERITA DA STIMA AFFETTUOSA E DA GRATITUDINE

Nel biennio trascorso dalla dolorosa dipartita di Mons. Gian Piero Gosio, ( don Gian Piero,
come più semplicemente preferiva essere chiamato), numerose sono state le iniziative tese ad
onorare la sua esemplare vita sacerdotale caratterizzata anche dalla realizzazione di svariate opere
ora consegnate alla storia dei luoghi e degli ambienti ove Egli ha svolto il suo ministero: esse,
per i posteri, costituiscono fulgide testimonianze di una solida fede tradotta in concretezza di vita
evangelicamente vissuta.
Nella varietà delle proposte commemorative, tuttavia, quella di dedicare a don Gian Piero
una targa–ricordo nei locali della Tavola Amica della CARITAS diocesana è sembrata la più
significativa e idonea a sintetizzare la personalità di un uomo che ha scelto in giovane età, e
confermato senza esitazioni o dubbi per tutta l’esistenza, di porsi alla sequela di Cristo.
Le virtù umane e sacerdotali riunite in don Gian Piero, per felice intuizione dei suoi superiori,
lo hanno portato ad operare in campi diversi dell’apostolato: così è stato apprezzato e benvoluto
assistente dei giovani studenti presso il Collegio Santa Chiara, quindi prezioso collaboratore in
qualità di vice-parroco in quel di Frugarolo, poi ancora tra i giovani quale insegnante di religione
nelle scuole medie superiori, e ancora stimato ed amato parroco di Quargnento per oltre un
quarantennio.
Ma la sua impronta sacerdotale più incisiva, anche se meno appariscente delle altre, rimane
quella lasciata presso la CARITAS diocesana di cui don Gian Piero è stato praticamente fondatore
prima e artefice del suo sviluppo operativo successivamente, a servizio delle tante e tante persone
deboli e disagiate che la Provvidenza ha indirizzato alla istituzione caritativa in vista di un aiuto
materiale e morale. Quelle persone, grazie alla disponibilità di numerosi volontari, di giovani
obiettori di coscienza, hanno potuto trovare fraterna accoglienza ed ascolto, una mensa (la Tavola
Amica) in grado di fornire loro per lo meno “il pane quotidiano”, un rifugio confortevole (l’Ostello)
ove ristorare le forze per riprendere il cammino. Tutto questo, per ventidue anni, è avvenuto sotto la
generosa, saggia e stimolante direzione di don Gian Piero “BUON SAMARITANO”.
E’ pensabile che le realizzazioni sopra ricordate siano derivate dal felice innesto, su un animo
naturalmente dotato di umana bontà, dello afflato ispiratore dell’Inno paolino alla CARITA’ che
molto opportunamente è stato citato nella cerimonia di sabato scorso in occasione dello scoprimento
della targa: “La carità è paziente e benigna, non invidia, non si vanta, non si gonfia….non cerca il
suo interesse, non si inasprisce ma gioisce della verità, soffre tutto, crede tutto sopporta tutto”…(1.a
Cor. XIII, 4 e segg). Anche perché don Gian Piero esigeva che nell’offrire aiuto ai poveri si avesse
assoluto rispetto della loro dignità (anche questo è stato sottolineato sabato scorso), mettendo
ancora in pratica l’insegnamento di San Paolo: “ E quando distribuissi tutto il mio per nutrire i
poveri, e sacrificassi il mio corpo ad essere bruciato, se non ho la CARITA’, nulla mi giova”.
(1.a Cor. XIII, 3). Insegnamento che, per Sua stessa affermazione, aveva assimilato grazie alle
lezioni di Teologia Ascetica impartite nelle aule del seminario da sacerdoti-docenti morti in
concetto di santità.
Ottima, dunque, l’iniziativa di ricordare la figura di don Gian Piero con un segno indelebile in un
luogo che conserverà sempre la Sua impronta caritativa: esso assolverà anche la funzione di invito,
agli odierni e futuri operatori della CARITA’, a spendersi sempre con la generosità del fondatore.
La benedizione della targa è stata impartita da Mons. Massimo Marasini, parroco di San Rocco
nella cui circoscrizione si trova “Tavola Amica”, presenti l’attuale Direttore Caritas Gian Paolo
Mortara, don Mario Bianchi parroco di Quargnento, l’Ing. Francesco Benzi, Sindaco di Quargnento,
l’assessore comunale di Alessandria Ing. Marcello Ferralasco, numerosi operatori volontari, amici
ed estimatori di don Gian Piero.

Nino Ivaldi

 

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